Sagre, feste e costumi.
Feste tradizionali
Colori e musiche a San Giovanni Suergiu è il momento di incontro tra tradizione e innovazione, tra presente e passato. Gli abiti tradizionali di diversi paesi della Sardegna e le creazioni più moderne (tessili, orafe, sartoriali e altro) dove tutti potranno essere protagonisti.
Emigrati, immigrati, turisti, residenti non sardi e sardi insieme di qualsiasi parte del mondo e della Sardegna, sono per una sera modelli/e d’eccezione per essere protagonisti creando un’atmosfera ospitale e cordiale, allegra e particolare accompagnati dalla musica e dal ritmo dei balli sardi.
Costumi
“Sa massaia” si presenta con un corpetto in tinta unita stretto in vita e dalle lunghe maniche da cui fuoriescono “is polanias” con il pizzo, il tutto chiuso sul davanti da bottoni dorati. Si sovrappone un fazzoletto ad incrocio sul petto che può essere sempre di un unico colore o con disegni floreali. “Sa vardeta” è cucita con stoffa robusta, di svariati colori che cambiano tonalità grazie al gioco delle pieghe verticali. Il grembiule nero è allacciato in vita mentre sul capo troneggia “sa scoffia” in raso rosso e un grande fazzoletto che riporta antichi disegni stampati o ricamati, trattenuto da una spilla d’oro. Ai piedi gli immancabili “capusu de lina”. “Su massaiu” invece indossa classici pantaloni in velluto nero a righine, talvolta in panno e orbace; un gilet e una giacca della stessa stoffa su una camicia bianca senza colletto; completano l’abito il berretto e gli scarponi neri. In tutte le manifestazioni enogastronomiche, le feste paesane e le sfilate folcloristiche, il gruppo rappresenta gli antichi mestieri nel tentativo di rinnovare la memoria storica sulle attività lavorative che caratterizzavano il secolo scorso.
Foto credit:Autore: Gianni Careddu